via di fuga, 2002
collage, inkjet su tela, tecnica mista, 80x81cm |
sorgere e tramontare dei numeri, 2001
collage, inkjet su tela, tecnica mista, 101x130 |
senza titolo, 2002
collage, inkjet su tela, tecnica mista, 152x126 |
|
Condizioni Critiche - Festival provinciale dell’Unità (MO) - 2003
Anche nelle opere di Oreste Baccolini la pittura è in realtà impiegata come un mezzo per distanziare la realtà. Trasformarla, ridisegnarla, anche cambiarla, pur di ritrovarne intimamente un senso. Per tale ragione il suo è un lavoro costante di ridefinizione di un paesaggio interiore a partire da elementi esistenti, quali il vissuto, il ricordo, la storia, riorganizzati secondo un disegno personale e istintivo. Partendo dalla fotografia come documento storico o come ricordo personale, - l'immagine neutra, a grado zero, su cui imprimere il gesto – che attinge dai banchi dei mercatini dell'usato, o diversamente, dal proprio archivio familiare, l'artista manipola la superficie della tela o del foglio con interventi di collage, pittura disegno e graffiti, più che il ready-made duchampiano, è l'oggetto con la propria storia e la propria memoria a interessarlo, per come può relazionarsi e dialogare col repertorio di segni personali dell'artista. L'approccio all'opera è disinvolto e quasi dissacratorio. con il sapore dei combine painting di Rauschenberg e la stessa leggerezza dei pop artisti nell’impiego di tecniche 'basse' come la riproduzione a stampa; ma è il dato emotivo che muove il suo lavoro e lo dimostra bene la sua cifra tipica, il colore rosso. sostanza della vita, materia della memoria in cui si immerge la coscienza e ne affiora il ricordo. La memoria ha la forma di uno schermo che appare dalla cornice rossa: luogo magico dove si generano le immagini, dove si recupera la storia per divenire racconto personale. Ecco muoversi Io strumentario di segni indecifrabili. 'i segni rari che non hanno nome'. per citare Licini: la croce, incognita algebrica, o segno matematico (che sia dipinta o collage o applicata con frammenti di nastro adesivo o cerotto) slitta da simbolo a puro segno grafico, marca identiticativa1 unione del segmento orizzontale con quello verticale; il cerchio o disco solare o orbita, allude al ritmo che regola i movimenti del cosmo; le lunghe file di numeri come cantilene monotone, ritmi brevi di ore, minuti, secondi; le lettere a caso, i balbettii confusi di frasi appena accennate per il puro valore di esercizio grafico; le pagine di quaderno con gli errori o i pentimenti lasciati in vista, i segni rossi di correzione. Una lettura dell’opera come taccuino di memoria. come tavola di appunti sparsi, come pagina di diario o scatto fotografico di un lento inesauribile fluire del tempo e della coscienza la la pittura come traccia dell'esperienza conclusa e di quella ancora possibile.
Silvia Ferrrari
|
|